I dati aperti, un diritto da esercitare

Dati aperti e attivismo civico: strumenti di partecipazione, trasparenza e cambiamento sociale

Andrea Borruso

Introduzione

Mumble, mumble …

Abilitare e alimentare l’effettiva partecipazione di tutte le persone (inizieremo e fineremo con questa idea)

Cos’è un dato aperto?

Un dato aperto è un’informazione che chiunque può liberamente utilizzare, condividere e modificare, senza restrizioni legali o tecniche, purché si rispettino eventuali condizioni di attribuzione o di condivisione nella stessa modalità.

DECRETO LEGISLATIVO 7 marzo 2005, n. 82

l-bis) Formato aperto: un formato di dati reso pubblico, documentato esaustivamente e neutro rispetto agli strumenti tecnologici necessari per la fruizione dei dati stessi
l-ter) Dati di tipo aperto: i dati che presentano le seguenti caratteristiche:

  • sono disponibili secondo i termini di una licenza o di una previsione normativa che ne permetta l’utilizzo da parte di chiunque, anche per finalità commerciali, in formato disaggregato
  • sono accessibili attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ivi comprese le reti telematiche pubbliche e private, in formati aperti ai sensi della lettera l-bis), sono adatti all’utilizzo automatico da parte di programmi per elaboratori e sono provvisti dei relativi metadati

DECRETO LEGISLATIVO 7 marzo 2005, n. 82

  • sono resi disponibili gratuitamente attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ivi comprese le reti telematiche pubbliche e private, oppure sono resi disponibili ai costi marginali sostenuti per la loro riproduzione e divulgazione salvo quanto previsto dall’articolo 7 del decreto legislativo 24 gennaio 2006, n. 36

Leggibilità “meccanica”

Un dato aperto deve essere pubblicato in un formato leggibile meccanicamente, cioè un formato che può essere facilmente elaborato da un computer senza intervento umano, come i file CSV, JSON o XML.

Questa caratteristica è essenziale perché permette ai dati di essere utilizzati in modo efficace per creare applicazioni, analisi e servizi innovativi. La leggibilità meccanica garantisce inoltre che i dati possano essere integrati e riutilizzati da diversi sistemi, favorendo l’interoperabilità e l’accessibilità a livello tecnologico​​.

Articolo 2, Decreto legislativo 36/2006

formato leggibile meccanicamente: un formato di file strutturato in modo tale da consentire alle applicazioni software di individuare, riconoscere ed estrarre facilmente dati specifici, comprese dichiarazioni individuali di fatto e la loro struttura interna

 

 

Beato il paese che non ha bisogno di …

MacGyver (fonte Wikipedia)

Un esempio recente

 

Nota bene …

  • righe con “totali”
  • nomi campo troppo human readable
  • nomi regione e provincia “fuori” dalle colonne
  • separatore delle migliaia
  • data elezione come nota “fluttante”
  • mancanza di codici Istat

Il “Trentino-Alto Adige” non esiste …

Si chiama “Trentino-Alto Adige/Südtirol

La licenza “leggibile”

La “rivoluzione” delle licenze Creative Commons

  • Le licenze Creative Commons sono uno strumento legale - la cui definizione è iniziata negli anni 2001-2002 - che permette ai creatori di opere di decidere in modo flessibile e semplice le condizioni di utilizzo delle proprie opere.

  • Furono e sono una piccola rivoluzione per tante ragioni: una fu è cura per la leggibilità delle licenze, che le rende facilmente comprensibili e interpretabili da chiunque.

  • La licenza CC BY 4.0 è la licenza raccomandata nelle linee guida per la pubblicazione di dati aperti.

Documentato “esaustivamente”

Sale o zucchero?

Domande chiave

  • Chi ha prodotto i dati?
  • Quando sono stati prodotti?
  • Come sono stati prodotti?
  • Perché sono stati prodotti?
  • Quali metodologie sono state utilizzate?

30 gennaio 2020 …

Dati COVID-19

Punti chiave

  • È la forma giusta per comunicare i dati?
  • Sono leggibili meccanicamente?
  • Ci fanno comprendere l’andamento dell’epidemia?
  • Ci fanno comprendere dove intervenire?
  • Ci consentono di valutare le “decisioni” prese?

📣 La campagna Dati Bene Comune

Piano triennale per l’informatica nella PA

Piano triennale per l’informatica nella PA

Piano triennale per l’informatica nella PA

il patrimonio informativo della Pubblica Amministrazione è un bene fondamentale per lo sviluppo del Paese e deve essere valorizzato e reso disponibile ai cittadini e alle imprese, in forma aperta e interoperabile

Differenze e rispettivi Ambiti

  • Decreto Legislativo 24 gennaio 2006, n. 36: Si focalizza principalmente sul riutilizzo delle informazioni del settore pubblico (è il decreto “open data”).
  • Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD): Si occupa della digitalizzazione e “gestione informatica” delle pubbliche amministrazioni.

Diritti digitali

Risultano concreti quando chiunque può

  • Accedere ai servizi online in maniera semplice, sicura e veloce (diritto all’uso delle tecnologie, identità digitale, accessibilità di siti web e applicazioni mobili);
  • acquisire rapidamente informazioni affidabili e/o esprimere chiaramente la propria esigenza, instaurando una comunicazione rapida e con pieno valore giuridico con la pubblica amministrazione alla quale ci si rivolge per un procedimento o un servizio (istanze telematiche, comunicazioni elettroniche, domicilio digitale);
  • beneficiare di modalità di pagamento digitali che assicurino maggiore trasparenza e sicurezza (pagamenti con modalità informatiche).

Articolo 17 del CAD

  • Ogni amministrazione deve istituire un ufficio specifico per guidare la transizione digitale e garantire maggiore efficienza, economicità e servizi di qualità.
  • Partecipazione attiva: Ogni cittadino può contribuire alla digitalizzazione segnalando inefficienze o violazioni.
  • AgID pubblica sul proprio sito una guida di riepilogo dei diritti di cittadinanza digitali previsti dal presente Codice.

👉 E se non si rispettano le Linee Guida?

In caso di violazione delle disposizioni introdotte dalle Linee guida (e di tutto il CAD), il soggetto interessato può rivolgersi al difensore civico per il digitale (art. 17 del CAD).

Difensore civico per il digitale?

Caro ufficio del Difensore Civico per il digitale, ti scrivo …

 

Si raccolgono frutti …

 

Flusso

graph LR;
A((persona))
B{difensore}
C[ufficiolegale]
D[PA]

A -- segnala -->B
B -- OK --> A
B -- OK --> C
B -. OK .->D
C-->D
D-->C

  • la persona segnala al difensore;
  • il difensore verifica e se “OK” (preistruttoria)
    • risponde alla persona;
    • il difensore dialoga con la PA;
    • informa l’ufficio legale;
  • l’ufficio “negozia” con la PA.

Flusso

Il termine per la conclusione del procedimento è di 90 giorni, decorrenti dalla data di ricezione della segnalazione.

  1. se la segnalazione è valutata come infondata, o irrilevante, il difensore informa la persona;
  2. se viene valutata come “non manifestamente infondata”, il difensore trasmette nota all’Ufficio Affari Legali e al Direttore Generale dell’AgID;
  3. da qui in poi - anche se va tutto benissimo e la PA risolve il problema - per la persona è il buio 😢

Se la PA continua a non rispettare …


l’AgID irroga la sanzione amministrativa pecuniaria nel minimo di euro 10.000 e nel massimo di euro 100.000

🧮 Il diritto di accesso ai dati

Due modalità di base

  • Accesso civico semplice
    • Diritto di chiunque di accedere a dati, documenti e informazioni che la Pubblica Amministrazione ha l’obbligo di pubblicare.
    • Chiunque può richiedere l’accesso, indipendentemente dall’interesse personale.
    • Pubblicazione di bilanci, bandi di gara, organigrammi, ecc.

Due modalità di base

  • Accesso civico generalizzato
    • Diritto di accedere a dati e documenti detenuti dalla Pubblica Amministrazione, anche non soggetti a pubblicazione obbligatoria.
      • Si applica a qualsiasi dato o documento, salvo eccezioni specifiche.
      • L’accesso è garantito a chiunque.
      • Risposta obbligatoria entro 30 giorni.

 

 

💡 Informare, ispirare e motivare al cambiamento

Il mondo è terribile …

 

Il mondo è molto migliorato …

 

Può migliorare ancora tanto …

 

Effettiva partecipazione

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Grazie!

Andrea Borruso
andrea.borruso@ondata.it